Estendendo gli
spigoli di un tetraedro, di un cubo o di un ottaedro non si
ottengono nuovi poliedri. Invece, a partire dal dodecaedro e
dall'icosaedro, si ottengono i due poliedri della figura qui
sotto.
Nota:
cliccando su ciascuna delle due figure qui sopra si può vedere
il solido ingrandito e si ha la possibilità, ad esempio, di farlo
"ruotare" nello spazio (muovendo il mouse) o di "aprirlo" (schiacciando
il tasto destro del mouse e contemporaneamente muovendo il mouse
stesso verticalmente verso l'alto o verso il basso). In caso di
necessità si può consultare aiuto
.
Essi,
a un primo sguardo, ci appaiono rispettivamente come un dodecaedro
e un icosaedro sulle cui facce sono state costruite delle piramidi
regolari tutte uguali tra loro; l'altezza di queste piramidi è
quella "giusta" affinché i sessanta triangoli
che ne sono le facce laterali a cinque a cinque stiano su uno
stesso piano e circondino un pentagono insieme al quale formano
un pentagramma
(la colorazione nella figura precedente mette in evidenza uno
di questi piani).
I
due poliedri possono dunque essere ottenuti unendo nei vertici
- a cinque a cinque oppure a tre a tre - dodici pentagoni regolari
stellati tutti uguali, in modo che le "facce" siano
unite l'una all'altra lungo i loro lati, come negli usuali poliedri,
tuttavia si attraversino nascondendo alla vista i pentagoni centrali
di ogni pentagramma. In questa interpretazione, essi sono dei
poliedri regolari, più precisamente dei dodecaedri, detti
rispettivamente piccolo
dodecaedro stellato
e grande
dodecaedro stellato.
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